
di Guido BROICH
Normalmente nelle elezioni percepite come meno importanti, tipo europee, gli elettori mandano un messaggio di attenzione al partito al governo, che si riduce. Oggi la Meloni mostra invece una ottima tenuta, dovuta praticamente tutta alla sua persona. Il partito ha tenuto per lei, non per i suoi componenti.
Questo è un segnale importante che sarà analizzato a Washington e rinforzerà notevolmente la posizione internazionale e in Europa della Meloni. Unito alla disfatta di Macron e il disastro di Scholz fa dell’Italia il first player in Europa.
Interessante. Brava.
Va anche ricordato che la Meloni fu una operazione specifica di sondaggio degli americani. Da decenni alleati alla sinistra “woke” più in linea con le amministrazioni Clinton, Obama e ora Biden, hanno supportato governi “tecnici”, ovvero non eletti e governi di sinistra, fino a quando con la vistosa incapacità di Letta non hanno pensato bene di ritarare la mira.
Trump c’entra poco, ha focalizzato il suo mandato altrove, sena impegolarsi nella politica italiana, dove il rapporto costo/beneficio appariva da subito sfavorevole.
Con lo “sdoganamento” della Meloni, esponente di un partito storicamente dell’area chiamata “ultradestra”, è avvenuto un fatto importante: gli americani hanno ritarato la mira dalla sinistra verso il centro con la possibilità di sdoganare la destra storica e no. È stato un test che evidentemente è andato a buon fine. Ora il governo che ha al suo interno la destra “sdoganata”, ovvero che ha accettato i termini USA, è l’unico di un grande paese europeo che ha retto. Termini USA significano solo due cose di interesse loro:
1- il sostegno alla guerra in Ucraina, finalizzata a fiaccare il competitor mondiale Russia ed eliminarlo dalla scena del potere prima di dover affrontare seriamente la Cina.
2- 2- ridurre l’uso dei combustibili fossi drasticamente per ridurre il flusso di cash verso i paesi petroliferi, una volta controllati da Washington ed ora in maggioranza non più controllabili (Iran, Venezuela, Nigeria, Arabia Saudita con MbS etc). Il resto non interessa.
Alla Meloni il prezzo è apparso pagabile, infatti è la prima a sostenere la guerra ucraina in Europa, anche contro il palese sentimento avverso popolare e supporta il green deal, anche se è contrario al suo programma di partito.
Cosa mi aspetto?
Beh, intanto un 180° della Ursula von der Leyen che si ricorderà miracolosamente delle sue origini democristiane con una posizione su clandestini e green deal molto meno talebana. Il green deal subirà delle modifiche, in cui aspetti come l’attacco alla casa e certi eccessi per l’industria saranno mitigati. Resterà la pressione sulle automobili, ma mi immagino un’apertura sull’idrogeno, tecnologia europea e meno folle. Ci sarà una spinta per diversificare la produzione energetica per ridurre il consumo di gas e petrolio, unico vero interesse USA, e pertanto avremo il rilancio delle centrali nucleari, unica alternativa reale se non si vuole asfissiare con una insufficiente disponibilità energetica l’Europa.
Infine, leggo la mossa furba di Macron in questo modo: non è democraticamente possibile tenere in quarantena il 30% della popolazione. Pertanto, è inevitabile aprire un dialogo con la Le Pen. Mandando i francesi alle elezioni, con lui ancora in sella saldamente fino al 2027, ottiene l’effetto di trovarsi ad essere “costretto” dal voto a questa apertura, e non doversi prendere lui la responsabilità politica e storica. Furbo.
Per la Germania è peggio. La pregiudiziale “antifascista”, che ha portato a mettere sotto controllo dei servizi di “difesa della costituzione”, ovvero della pregiudiziale antidestra imposta dopo la guerra, quasi tutti i politici o esponenti critici della guerra ucraina e dell’AfD. Non è tanto la percentuale del 16% che colpisce quanto il crollo al di sotto di questa del socialdemocratico Scholz, con un chiaro messaggio popolare contro la politica “woke” dominante. La CDU si trova nella terribile situazione di o aprire a destra, e farsi demonizzare dalla sinistra, o chiudere a destra e scendere nei consensi al prossimo colpo (quando probabilmente l sinistra risalirà). Ne vedremo delle belle. Spero che il pragmatismo tedesco, con la decisione di sdoganamento delle destre americana, possa evitare il peggio. Ovvio che per una pacifica soluzione di tutto questo, compreso l’ucraina, sarebbe estremamente favorevole la rimozione della vecchia troica Hillary-Obama-Biden dalle sale del potere a Washington, ma loro sono più pragmatici dei tedeschi e hanno maggiori problemi altrove. Una volta ridotto la economia europea a livelli non più pericolosi, ovvero incapaci di giocare un ruolo diretto autonomo sulla nuova paletta dei poteri mondiali, ci lasceranno ina pace e la guerra ucraina finirà in pochi giorni. A meno che i Liberal USA non tiri troppo la corda all’ultimo momento e creino dei fatti irreversibili prima delle loro elezioni per disperazione!!!