di Luciano MENEGHETTI
A parte le sue famose, ormai, liste di proscrizione contro chi è critico nei confronti di Draghi per la sua demenziale gestione del “dossier” Ucraina, contraria all’interesse nazionale, il Corriere della Sera ha raggiunto oggi vette di “politicamente corretto” rivoltante e fuori di ogni logica.
Ha pubblicato un articolo, a firma di una certa Chiara Severgnini, contro chi se la prende con l’ex moglie di Johnny Depp, per averlo falsamente denunciato per violenza domestica.
Secondo il Corrierone, gli strali contro quella donna sarebbero un’ingiustificata forma di “odio” che discriminerebbe le donne.
Invece di prendersela con una donna, che con le sue menzogne ha danneggiato la causa di tutte le donne veramente vittime di abusi, il Corriere la difende sostanzialmente, cercando di stimolare una pietà nei suoi confronti “in quanto donna”.
Si, ha sbagliato, ma ad una donna si deve perdonare “l’errore”, perché “è pur sempre una donna”, cioè un “essere debole ed indifeso”, che può benissimo avere uno “sbandamento”. E poi sarebbe da approfondire, comunque, cosa le avrà fatto quel “cattivone” di Johnny Depp per spingerla ad “inventarsi” violenze inesistenti.
Questo è il messaggio, non tanto “subliminale”, che scaturisce dall’articolo del Corriere della Sera.
Se quest’ultimo non avesse smesso da tempo di fare giornalismo vero, avrebbe, invece, potuto prendere spunto dalla vicenda del povero Johnny Depp, per fare un’inchiesta sul fenomeno, sempre più frequente, delle donne che, anche in Italia, sfruttando strumentalmente l’emergenza del “codice rosso”, presentano denunce farlocche contro ex mariti ed ex compagni, per ottenerne vantaggi economici e soprattutto per allontanare da essi i figli.
Se facesse ancora del giornalismo…..